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Ur vista da Agatha Christie

 

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Il richiamo del passato giunse ad afferrarmi. Vedere il luccichio dell’oro di un antico pugnale che emergeva dalle sabbie era romantico. Mi innamorai di Ur, con le sue incantevoli sere, l’ombra pallida della ziqqurat che si stagliava all’orizzonte, nell’ampio mare di sabbia con le sue delicate sfumature di albicocca, rosa, blu e malva che mutavano di istante in istante

Così scriveva Agatha Christie nella sua autobiografia (“La mia vita” Mondadori). La scrittrice aveva letto delle sensazionali scoperte di Ur nella Illustrated London News e decise ben presto che avrebbe fatto visita a quei luoghi. Nel 1928 aveva progettato una vacanza nei Caraibi, ma due giorni prima della partenza il Destino ci mise lo zampino. Ad una festa incontrò un ufficiale della marina che le parlò di Baghdad e di Ur…poco dopo Agatha cambiò i biglietti e si imbarcò sull’ Orient Express con destinazione il Vicino Oriente!

Gli archeologi esaminavano piccoli, oscuri monticoli in tutta la regione, raccoglievano frammenti di cocci dipinti dovunque si recavano, li etichettavano, li sigillavano entro borse e ne esaminavano attentamente i disegni…era tutto infinitamente interessante. Fui enormemente deliziata dalla mia prima esperienza di vita in una missione di scavo” (Agatha Christie “La mia vita“)

Che dire…non vedo l’ora di partire!

Ah, non ve l’avevo ancora detto?! La casa della missione si trova proprio di fronte alla ziqqurat di Ur….

La macchina di Dhaif (nella foto in basso indossa la camicia bianca), attuale guardiano di Ur e nipote del guardiano degli scavi di Woolley…quelli a cui partecipò la Christie….

 

 

 

 

 

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